Mutui a tasso variabile

Passiamo ora a parlare dei mutui a tasso variabile.

Quest’ultimo prevede che il tasso d’interesse vari nel tempo, seguendo un indice ben preciso.
Non esiste un unico indice alla quale i mutui fanno riferimento, anche se nella stragrande maggioranza dei casi, si fa riferimento all’EURIBOR.

Questo indice varia in base al costo del denaro, che a sua volta, sappiamo essere soggetto all’andamento del mercato, ed ad altri eventi legati al marketing ed all’economia.

In particolare, il tasso di interessa viene “aggiornato” con la stessa frequenza con la quale il mutuatario paga le rate del mutuo.

In poche parole, qualora il cliente abbia stipulato un mutuo con rate di cadenza mensile; ogni mese si avrà un nuovo tasso d’interesse, che verrà applicato alla rata da pagare in quel momento.

I vantaggi e gli svantaggi di questa tipologia di mutuo, sono presto detti.

Si evince facilmente che, qualora l’indice dovesse rimanere basso per tutta la durata del mutuo, o addirittura abbassi ulteriormente rispetto al momento dell’accensione del mutuo; si avrà un vantaggio notevole rispetto ad un mutuo a tasso fisso.
Le rate da pagare infatti, sarebbero sicuramente di entità minore; ed ovviamente, l’interesse percepito dall’ente creditizio, sarebbe altrettanto inferiore.
Il tutto può trasformarsi in un vantaggio anche molto considerevole per il mutuatario.

Tuttavia, per godere di un vantaggio, spesso bisogna esporsi a dei rischi, ed il caso del mutuo a tasso variabile, non fa eccezione.

Pur essendo casi rari, il mutuatario si potrebbe ritrovare in periodi di crisi economica, cali finanziari, perdita di valore del denaro ed altri fattori che contribuiscono all’innalzamento dell’indice.
In queste situazioni, la rata da pagare (a seguito di un tasso d’interesse elevato), potrebbe superare quella del tasso fisso.

Il rischio, insomma, è proprio questo: non si conosce di preciso, l’entità finale del mutuo che si dovrà pagare.
Si conosce solo la somma che l’ente creditizio o la banca concede al cliente, ma non il relativo tasso d’interesse.
Un arma che potrebbe rilevarsi a doppio taglio… D’altro canto, chi non risica non rosica

N.B: In realtà, il cliente, qualora si dovesse verificare un incremento inaspettato ed eccessivo dell’indice, ha una sorta di “ancora di salvezza”.
Quest’ultimo, infatti, può decidere di diminuire il numero delle rate, o magari estinguere il mutuo in un’unica soluzione, nel momento in cui il tasso d’interesse è più vantaggioso.

Ovviamente ciò richiede la necessità di liquidi.
Quest’ultimi magari, si potrebbero avere stipulando un nuovo mutuo con un altro ente, scegliendo questa volta il tasso fisso.